COMMENTOUR: L' ITALIA AGGRAPPATA A TOP-GANNA
A cura di Carlo Gugliotta
Ci siamo rimasti male tutti. Perchè tutti noi aspettavamo una vittoria italiana in questo Tour de France, e oggi poteva essere davvero il giorno buono.
Lo scorso fine settimana, nello sconfinamento in Svizzera, ci ha provato Mattia Cattaneo; oggi, con Filippo Ganna in fuga e tutto il gruppo che voleva recuperare un po’ dalle fatiche, ci abbiamo creduto davvero. Penteva essere la giornata giusta. E invece abbiamo davanti di nuovo lui, Mads Pedersen: il corridore che ha fatto piangere tutta l’Italia ai mondiali di Harrogate nel 2019, quando riuscì a superare Matteo Trentin. Oggi non c’è stata una volata tra lui e Ganna perchè la corsa, per i nostri colori, si è risolta a 10 km dal traguardo con il suo attacco: ma la delusione è comunque forte.
L’Italia rischia di tornare dalla trasferta francese con un brutto zero in pagella. Avevamo sognato la prima maglia gialla proprio con Filippo a Copenaghen, ma le cose non sono andate come ci aspettavamo. E ora gli azzurri rischiano davvero il fallimento, visto che purtroppo non si riesce a portare a casa nulla, nemmeno un piazzamento nei primi tre di tappa (sono abbastanza generoso, lo so).
Tutta l’Italia è aggrappata a Ganna, ad Alberto Bettiol e a tutti questi ragazzi che di volontà ce ne mettono molta, ma che non riescono a finalizzare il grande lavoro. Ho lasciato fuori da questo discorso Damiano Caruso: forse tornerò a parlare di lui un altro giorno. E lo faccio volutamente.
Foto di A.S.O./Charly Lopez